Gluten sensitivity: si può essere intolleranti al glutine senza essere celiaci?

Gluten Sensitivity

Nonostante la Gluten Sensitivity fu descritta per la prima volta già nel 1980 solamente negli ultimi anni ha assunto una certa rilevanza clinica.

Definita come un sindrome caratterizzata da sintomi intestinali ed extraintestinali che migliorano a seguito di una dieta gluten free, in pazienti non celiaci e non allergici al grano, viene oggi ormai clinicamente associata all'ampio spettro dei disordini correlati al glutine che comprende, come si osserva nella foto una serie di condizioni morbose indotte dal glutine e più in generale dal grano come la celiachia, l'atassia, la dermatite erpetiforme e chiaramente l'allergia al grano.

Tuttavia, come vedremo più avanti, al contrario delle altre forme, purtroppo non esiste ancora un marcatore diagnostico in grado di guidare, con accuratezza e ripetibilità, il clinico nella formulazione di una diagnosi appropriata, che purtroppo oggi avviene principalmente per esclusione delle altre forme.

Epidemiologia

Vista l'assenza di una metodia diagnostica riproducibile, l'incidenza di questa sindrome è sicuramente sottostimata, nonostante recenti evidenze scientifiche sostengano una prevalenza dell'1% dell'ìintera popolazione mondiale.

Un altro grave problema nella definizione epidemiologica dei dati è la particolare sovrapposizione di questa condizione alla sindrome dell'intestino irritabile, la cui gestione dietetica prevede in parte l'eliminazione del glutine e degli altri FODMAPs dalla dieta.

Clinica

Evidentemente anche la clinica appare abbastanza sfumata contraddistinta da vari tipi di sintomi poco patognomonici di una particolare condizione.

Tra i sintomi intestinali ritroviamo il dolore addominale, il gonfiore, la nausea, la diarrea, la stichezza o l'alvo alterno metre tra quelli extraintestinali sensazione di annebbiamento e confusione, stanchezza, emicrania, calo ponderale, dermatite e dolore articolare ricorrente.

La caratteristica clinica, che poi consente di definire tale sindrome, è rappresentata dall'immediato miglioramento della sintomatologia lamentata una volta sospesa l'assunzione di glutine.

Patogenesi

Nonostante i numerosissimi sforzi che si stanno compiendo per la caratterizzazione molecolare di questa sindrome, la patogenesi risulta ancora avvolta da un fitto alone di mistero.

La teoria ad oggi più accreditata prevede la capacità del glutine e di altre proteine del grano come le Amylase tripsin inibitors (ATI) di innescare una risposta abnorme al livello della mucosa intestinale con produzione di citochine come IL 8 - TNF alfa, GMCSF, IL 17 in grado di richiamare in sede neutrofili e linfociti intraepiteliali determinando così un attivazione del sistma immunitario con conseguenze quindi sia intestinali che extraintestinali.







Diagnosi

Come è emerso dai paragrafi preedenti, non è possibile definire con ripetibilità un test in grado di consentire al clinico la formulazione di una diagnosi di certezza.

Esistono differenti algoritmi diangostici in grado di guidare il clinico negli esami di vari livello, che devono necessariamente escludere le altre patologie glutine correlate me allergie e celiachia.

Quindi se sulla negatività della sierologia si è più o meno d'accordo ancora contrastanti sono le opinioni relative alla presenze dell'aplotipo HLA DQ2 / DQ8 ed alla presenza nella biopsia intestinale di un moderato infilitrato linfocitario intraepiteliale.

Resta invece una tappa diagnostica cruciale l'esclusione del glutine dalla dieta, che nel caso della Gluten Sensitivity dovrebbe garantire un netto migliroamento della sintomatologia in un intervallo di tempo abbastanza breve.
Terapia

Alla luce di quanto appena detto l'unica possibile terapia in questo caso è rappresenta dalla dieta priva di glutine, o con quantitativi di glutine definiti tramite appositi test nutrizionali.

Pertanto risultano vietati i seguenti cereali e chiaramente tutti i surrogati conteneti questi prodotti :

Avena, segale, grano, orzo, triticale, tabulè, spelta, seitan, monococco enkir, grano verde greco, frik, farro, kamut, cous cous, bulgur e crackerd grano.

Recenti evidenze tuttavia hanno dimostrato come una dieta povera in FODMAPs, possa contribuire al miglioramento netto della sintomatologia.