Obesità e cancro: un legame purtroppo troppo forte

Obesità e cancro : relazione sempre più stretta - l'esempio del cancro al colon

Il cancro al colon rappresenta oggi la quarta causa di morte in ambito oncologico, costituendo la seconda forma di cancro più frequente nelle donne e la terza negli uomini.

Contestualmente l'epidemica crescita dell'obesità nell'intero mondo, ed in particolare nel "mondo occidentale" tanto da presentare una prevalenza di uomini obesi negli USA oltrei l 35%, sta ulteriormente aumentando, in maniera statisticamente significativa il rischio di ammalarsi di cancro e di morire per la medesima causa.

Questa forte relazione nonchè l'entita gigantesca che sta assumendo, ha spinto, sta spingendo e spingerà ulteriormente i ricercatori di tutto il mondo a caratterizzare il nesso tra obesità e cancro, al fine di interrompere questa comunicazione sempre più pericolosa.

Il ruolo del tessuto adiposo : possibile chiave di lettura

Per provare, anche solo ipoteticamente, a correlare il tessuto adiposo alla progressione del cancro, occorre innanzitutto riassumere i notevoli cambiamenti che si sono avvicendati negli ultimi anni relativamente alle funzioni di questo organo.

Da sempre visto come una sacca di accumulo energetico, inerte e privo di funzioni regolatorie, il tessuto adiposo negli ultimi anni è invece divenuto un organo metabolicamente attivo, in grado di controllare indipendemente non solo le sue attività, bensì anche quelle di tessuti vicini e lontani.

Con il tempo si è arrivati anche a caratterizzare istologicamente e pertanto funzionalmente diversi tipi di tessuto adiposo, ponendo ad esempio le differenze tra tessuto adiposo bianco e tessuto adiposo bruno, piuttosto che tra tessuto adiposo sottocutaneo e viscerale.

Quest'ultimo in particolare, localizzato prevalentemente nella regione addominale, risulta costituito non solo da adipociti bensì anche da strutture vascolari e pertanto da cellule endoteliali, periciti, macrofagi e cellule infiammatorie (molto più rappresentate negli obesi = 50% contro il 5% presenti nei normopeso) nonchè da cellule staminali pluripotenti, differenziandosi così dal più semplice tessuto adiposo sottocutaneo, per lo più costituito da adipociti.

E' chiaro quindi che la complessità istologica e cellulare del tessuto adiposo viscerale, deve necessariamente corrispondere anche ad una complessità funzionale, tanto che nel tempo si è chiarita la apacità di questo tessuto di :

produrre molecole con funzioni biologiche attive sia sul tessuto adiposo che su altri organi : leptina e adiponectica come principali esempi;
produrre citochine infiammatorie : IL1, IL6, TNF alfa, IL8, MCP 1;
determinare cambiamenti significativi del microampente in cui è presente.

Proprio questi ultimi tre punti sembrano poter giustificare le relazioni epidemiologiche tra obesità, soprattutto di tipo viscerale, e tumore, avvalorando le evidenze scientifiche che dimostrano, seppur alcune solo in vitro, l'associazione tra alti livelli di leptina (tipici dell'obesità) e rischio di carcinoma del colon, citochine infiammatorie e progressione tumorale, attivazione di specifiche pathway geniche (NG KB, HIF 1 alfa) e trasformazione tumorale.




Tessuto adiposo, Carcinoma del Colon e MITOCONDRI

E' noto ormai da anni come il metabolismo della cellula tumorale, in queste circostanze delle cellule tumorali del colon, sia particolarmente attivo dal punto di vista glicolitico, tanto da poter utilizzare questa caratteristica come marker per un indiagine diagnostica nota come PET, per un evidente deficit mitocondriale legato ad inefficacia della fosforilazione ossidativa nonchè ad un minor contenuto complessivo di mitocondri (misurabile a partire dal Dna mitocondriale).

Negli ultimi anni il ruolo dei mitocondri, nella trasformazione e nella progressione del tumore, ha assunto notevole importanza grazie anche a differenti studi che dimostrano sensibili variazioni nell'espressione di geni mitocondriali nonchè di numerose mutazioni a carico dei geni coinvolti nel processo di detossificazione dai radicali liberi.

Altri studi hanno espressamente chiarito come l'esposizione di cellule epiteliali, come quelle della mucosa gastrointestinale, a citochine infiammatorie come TNF alfa, IL1, IL6 ed a molecole come la Leptina o gli acidi grassi liberi, possa determinare una evidente alterazione della funzionalità mitocondriale, contribuendo così alla trasformazione di una cellula epiteliale in una cellula tumorale.

Alla luce di queste evidenze quindi, sembra decisamente ricca di significato l'associazione tra tessuto adiposo e cancro, soprattutto in alcune zone nelle quali il tessuto adiposo viscerale risulta più evidente, come per l'appunto il colon e l'apparato gastrointestinale con organi annessi più in generale.

Take home messages

A rendere interessante e degna di nota clinica l'associazione tra obesità e cancro, sarebbe quindi la complessità di segnali espressi da un tessuto adiposo infiammato per natura, tale da alterare il microambiente sottoponendo cellule limitrofe ad un continuo insulto infiammatorio e ossidativo, tale da modificare nell'intimo le proprie funzioni biologiche, facilitandone così la convesione in un fenotipo maligno.

Studi più approfonditi e trial clinici sarebbero necessari per trasportare queste evidenze molecolari e sperimentali alla pratica clinica, potendo così offrire a nutrizionisti e clinici una nuova chiave di lettura e quindi di intervento.


Imm e biblio : Putative role of adipose tissue in growth and metabolism of colon cancer cells
Betty Schwartz* and EinavYehuda-Shnaidman